Per noi, la pausa nazionali non è una fastidiosa interruzioni di campionati e Fantacalci, ma una fucina di colori, fascino e storie.
Negli stessi giorni in cui San Marino torna a segnare dopo due anni (segnatevi il nome di Filippo Berardi), segna anche Gibilterra, e Andorra impone il 2-2 all’Albania, vi portiamo al Rheinpark Stadion di Vaduz, impianto da quasi 8000 posti, per seguire un’altra micronazionale…
Con una sconfitta 0-3 per mano della Bosnia, ieri il Liechtenstein ha chiuso all’ultimo posto il gruppo J delle qualificazioni a Euro 2020 (il girone dell’Italia) con 2 punti, frutto dei pareggi con Grecia e Armenia.
Una squadra in cui si fa largo Yanik Frick, 21enne figlio del grande Mario.
Curiosità: l’inno del Liechtenstein è… God Save The Queen! Ma con parole diverse rispetto all’originale inglese. Questo lo si deve soprattutto agli Hannover, che nel XVIII secolo erano al contempo la dinastia reale del Regno Unito e una delle famiglie che governavano il Sacro Romano Impero Germanico, di cui faceva parte anche il Principato di Liechtenstein. Nel 1744 God Save The Queen divenne inno del regno d’Oltremanica, e l’anno successivo gli Hannover riuscirono a renderlo anche inno della confederazione germanica.
Nel 1870 poi la Germania si unificò e si dotò di un altro inno, ma il Liechtenstein rimase fuori da tale processo e, oltre all’indipendenza, mantenne anche quell’inno di matrice britannica.
Interessante! Una curiosità dell’inno che magari non tutti sanno. E in generale tutti gli articoli lo sono. Avanti così!
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