Tomas Felipe Carlovich e Diego Armando Maradona. Entrambi, a loro modo, i migliori di sempre.
Tutti conosciamo, soprattutto grazie a Federico Buffa, la storia del Trinche Carlovich: dell’umiliazione inflitta alla Nazionale argentina nel 1974 da semisconosciuto dispensatore di doppi tunnel, della scelta di non spiccare il grande salto per voler rimanere insieme alla sua gente, dei cartelli fuori dallo stadio del Cordoba “Stasera gioca El Trinche”.E di come Maradona poi disse: “il più grande giocatore mai visto a Rosario non sono io, è El Trinche”.
Carlovich in vita è stato un mito con una sottile patina di mistero. Mentre la sua morte è stata quanto di più crudelmente reale ci possa essere: ucciso in strada da due ladri di biciclette. Era la prima settimana di maggio di questo disgraziato 2020. El Trinche aveva 74 anni. Qualcuno dice 71. Misterioso, fino alla fine.ù
E poco più di sei mesi dopo, a 60 anni più che accertati, ad andarsene è stato l’altro mito del calcio argentino. La cui vita dentro e fuori dal campo è stata invece sviscerata in ogni sua parte.
Carlovich e Maradona, El Trinche ed El Pibe de Oro, hanno lasciato questo mondo nello stesso anno.
Don’t cry for me Argentina, cantava Evita. Ma è dannatamente difficile…